L'annuncio

Mc 1,14-15

"Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando la buona notizia di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete alla buona notizia»".


Come prima cosa ricreiamo il contesto in cui si svolge questo racconto. Gesù ha ricevuto nel fiume Giordano il battesimo di Giovanni e questa esperienza l'ha molto cambiato. Dopo un periodo di riflessione nel deserto, il testo sembra suggerirci l'idea che Gesù rimase ancora con Giovanni forse fino al momento in cui Giovanni fu fatto arrestare da Erode. Questo avvenne perché Giovanni (Marco 6,17-29) aveva pubblicamente rimproverato il re Erode di aver preso con sé Erodiade, moglie di suo fratello. Inoltre Giovanni non accettava che il re, autorità fondamentale nel paese, mantenesse un comportamento in molte occasioni dissoluto e dispotico, approfittando della sua posizione di potere. Proprio a causa del suo coraggio nel denunciare pubblicamente il comportamento malvagio del re, Giovanni sarà poi ucciso.

Ma torniamo a Gesù. Dopo l'arresto si recò in Galilea, la regione a nord della Palestina, e più precisamente a Cafarnao, una piccola cittadina nella quale era però fiorente il commercio. Qui Gesù inizia la sua predicazione incominciando da questo annuncio molto sintetico, ma estremamente importante per comprendere in modo corretto quello che seguirà. Notiamo che il racconto di Marco sottolinea che Gesù predicava il Vangelo di Dio. La parola Vangelo, in greco euanghèlion, significa "buona notizia". È una parola che indica la comunicazione di un avvenimento positivo. Ad esempio veniva usata per indicare l'annuncio di un messaggero che portava la "buona notizia" della fine di una guerra. In questo modo si comprende facilmente che Gesù ritiene di essere colui che porta la buona notizia di Dio, ossia colui che può fornire ai suoi interlocutori qualcosa che potrà cambiare in meglio la loro vita. Non si dice ancora in che cosa consiste questo "Vangelo", semplicemente Gesù desidera creare un clima di attesa e di curiosità in coloro che lo ascoltano. Egli spera che le persone intorno decidano di avvicinarsi chiedendogli: "ma di cosa stai parlando? Che cosa è questa buona notizia?”.

La prima risposta di Gesù non farà altro che creare nuove domande... com'è giusto che sia: infatti solo chi è curioso di sapere, solo chi continua a farsi domande e a cercare nuove risposte è sulla via che porta alla verità.

Ma proviamo ad analizzarla.

L'annuncio di Gesù è costituito da tre affermazioni:

- il tempo è compiuto

- il regno di Dio è vicino

- convertitevi e credete alla buona notizia

"Il tempo è compiuto"


Nella lingua greca ci sono due modi per definire il concetto di tempo: chronos e kairòs. Il primo indica la durata, allude a uno spazio di tempo, al trascorrere dei giorni, delle ore ecc. Da questa parola greca derivano le nostre parole cronometro, cronologico ecc.

Il concetto di chronos può essere ben compreso in questo esempio: "quella vacanza è durata troppo poco tempo" con questa frase sottolineiamo il numero di giorni trascorsi.

Il secondo termine, kairòs, indica invece la qualità del tempo, il significato del momento che è giunto. Quando ad esempio diciamo: "è giunto il momento tanto atteso" oppure "è il momento di agire", noi non pensiamo al tempo come susseguirsi di giorni, ma capiamo che nel trascorrere del tempo, ci sono "momenti" particolari, di particolare importanza. Fatta questa precisazione è ora più facile capire la frase detta da Gesù.


Gesù dice che il tempo (kairòs) è compiuto, cioè fa capire a chi lo sta ascoltando, che questo tempo è particolarmente importante, sta per accadere qualcosa di assolutamente nuovo che cambierà la storia degli uomini.

Con questa frase Gesù crea una forte attesa: perché questo tempo è così importante? Cosa sta succedendo?

"Il regno di Dio è vicino"


Ecco ciò che avviene! Qui siamo al centro dell'annuncio di Gesù. Il regno di Dio è vicino, si è concretizzato per coloro che ascoltano e vedono Gesù. In questo momento della storia il regno di Dio si è fatto presente.

Ma, come è tipico nell'insegnamento di Gesù, lo vedremo anche più avanti, la frase non è immediatamente chiara: che cos’è infatti il regno di Dio? Gesù chiede al suo interlocutore di non fermarsi alla superficialità delle cose ma di cercare in profondità. Ci chiediamo quindi: che cosa significa l'espressione regno di Dio?


Gesù afferma in modo chiaro che il regno di Dio è una realtà presente nella vita concreta delle persone, nella loro storia quotidiana, che attende di essere scoperta da ciascuno nella concretezza della propria vita. Sembra, allora, che il regno di Dio presente nel mondo sia la stessa idea che Dio ha del mondo, quello che la storia degli uomini potrebbe essere secondo Dio. Questa idea che Dio ha del mondo, il suo sogno sull'umanità, assume la forma concreta di Gesù. È lui il regno di Dio, è lui l'uomo che incarna il sogno di Dio sulla storia dell'umanità. Infatti un regno si costruisce soltanto attraverso l'azione delle persone e Gesù è, secondo quello che in questo annuncio egli afferma, l'uomo che porterà il sogno di Dio nella storia degli uomini. Ognuno ha quindi la possibilità, attraverso Gesù, di vedere il mondo con gli occhi di Dio e di non fermarsi alla sterile considerazione: è sempre andata così, non cambierà nulla. Solo guardando la vita di Gesù, seguendo le sue azioni, i suoi incontri e confrontandosi con le sue parole si potrà scoprire cos'è il regno di Dio da lui annunciato.

"Convertitevi e credete alla buona notizia"


La terza affermazione conclude il primo annuncio di Gesù. Due verbi la caratterizzano: convertitevi e credete (alla buona notizia).

Il primo, convertitevi, indica un radicale cambiamento di vita. Se si ritiene importante approfondire la conoscenza di questa buona notizia e si crede che sia possibile un'alternativa al mondo nel quale si vive, bisogna essere disposti a cambiare, a modificare in modo sostanziale il proprio stile di vita. Non risulta ancora chiaro cosa questo invito significhi concretamente, semplicemente è l'invito a predisporre il cuore al cambiamento, ad abbandonare ogni forma di rigidità per mettersi in cammino, in ricerca. Convertirsi significa, anzitutto, abbracciare il desiderio di lasciare che nella vita ci sia spazio per lo stupore, per la sorpresa di Dio.

In questo senso il secondo verbo indica la prima azione da compiere "credere alla buona notizia", cioè avere fiducia: qualcosa di positivo sta entrando nella storia dell'umanità e di ogni singolo uomo. Solo avendo fiducia nel presente e nel futuro si crea la possibilità per un reale miglioramento. La fiducia è la chiave per accedere al segreto della felicità, perché la fiducia apre il cuore alla speranza e la speranza è la forza per cambiare le cose. Gesù chiede di avere fiducia nella buona notizia, in qualcosa di positivo. Ora dovremo scoprire cos'è questo positivo che sta entrando nel mondo.