Il battesimo di Gesù

Mc 1;9-11

[9]In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. [10]E, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. [11]E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio che io amo, in te mi sono compiaciuto».

Nel vangelo di Marco Gesù è presentato al lettore partendo da questo episodio perché, come si capisce anche leggendo gli altri vangeli (Mt 3,13-17; Lc 3,21-22; Gv 1,29-34), questo fu un momento di straordinaria importanza nella vita di Gesù: dopo questo evento la sua vita cambiò radicalmente.

Cerchiamo allora di capire, fin dove possiamo, che cosa avvenne di così importante.

Il testo ci dice che Gesù andò da Giovanni venendo dalla Galilea, cioè da nord. Giovanni si trovava in Giudea, cioè nella regione a sud della Palestina. Si recò da Giovanni per ricevere il battesimo nel fiume Giordano. Ma che cos'era questo rito?

Giovanni, attraverso il suo battesimo, invitava le persone che si recavano da lui a chiedere perdono a Dio per il male compiuto, riconoscendo che il male e il peccato non rendono la vita più felice.

Egli era convinto della necessità, per essere felici, di una vita buona e fedele a Dio e quindi dava a tutti coloro che lo desideravano la possibilità di rincominciare dopo avere riconosciuto i propri errori. In questo senso possiamo definire questo rito come penitenziale.

Ma allora Gesù desiderava farsi battezzare perché riteneva di aver compiuto del male?

La tradizione cristiana, fin dalle origini (leggi ad esempio il racconto di Mt 3,13-17) ha affermato che Gesù non ha commesso peccati nella sua vita, ma certamente in lui fu presente il desiderio di ricerca e di cambiamento e fu per questo che si mise in cammino dalla Galilea sino alla Giudea.

Nel battesimo Giovanni richiedeva un cambiamento di vita, una scelta radicale per Dio e Gesù, che si reca da lui, è animato esattamente da questo desiderio.

Dobbiamo inoltre considerare un elemento importante nella vita di Gesù: certamente egli percepiva dentro di sé di avere un legame particolare con Dio, ma questo sentimento era ancora a livello di intuizione e non gli consentiva di avere chiara consapevolezza di ciò che sarebbe stato il suo futuro. Questa intuizione crebbe nel tempo fino al punto di spingerlo da Giovanni e iniziare un percorso di ricerca. E proprio attraverso questa esperienza qualcosa cambiò profondamente in Gesù.

L’evangelista per esprimere tutto ciò che avvenne a Gesù nel momento del suo battesimo, fa ricorso a tre immagini simboliche che, attraverso la loro forza, ci permettono di accostarci a ciò che Gesù stesso visse in quel momento e di comprendere, almeno in parte, quello che provò. Non è sufficiente quindi interpretare questo brano in modo storico, come se fosse semplicemente la cronaca di un fatto, ma anche analizzarlo nel suo significato simbolico. Il dato storico è che Gesù andò da Giovanni per farsi battezzare nel Giordano. Su questo dato si inseriscono gli elementi simbolici che ci permettono di comprenderne più profondità il significato di questo episodio.

Incominciamo allora a vedere come è costruita questa scena ricordandoci che ha l'obiettivo di descrivere qualcosa che è avvenuto in Gesù.

In essa riconosciamo chiaramente tre momenti:


1.Il cielo si squarciò

2.Lo Spirito scese su Gesù come il volo di una colomba

3.Si udì una voce dal cielo


La prima immagine simbolica è rappresentata dal cielo e da quello che vi avviene.

In tutte le esperienze religiose il cielo è il “luogo” simbolico nel quale “vive” la divinità. Dio è colui che “abita i cieli” e l’uomo che a lui si rivolge “alza gli occhi al cielo”.


Ora, se Dio è nel cielo cosa significa che “il cielo si squarciò”?


Forse ciò che nascondeva Dio agli occhi degli uomini si svela, e Dio si fa vedere.

Il primo elemento quindi ci aiuta a comprendere che nel momento del battesimo il Padre si mostrò a Gesù. Ancora una volta è importante ricordarci che l’evangelista ci sta portando a cogliere qualcosa che è avvenuto nella persona di Gesù, non esternamente a lui.

Ci chiediamo quindi: cosa “vide” Gesù del Padre?

Per rispondere a questa domanda, ci aiuta la seconda scena: con l’aprirsi del cielo, cioè con la rivelazione del Padre, su Gesù discese lo Spirito.

Come già abbiamo visto, lo Spirito è l’Amore che unisce il Padre al Figlio. Ecco quindi che il velo del mistero si sta sollevando. Durante il battesimo Gesù visse con un’intensità nuova ed assolutamente emozionante, l’esperienza bellissima del sentirsi avvolto dall’Amore del Padre, di sentire che proprio questo infinito Amore, da lui stesso vissuto, era l’origine e lo scopo di tutto.

In questo preciso momento, per la prima volta nella sua vita, Gesù comprende con assoluta certezza (ecco il senso della voce dal cielo) di essere il Figlio amato dal Padre, il suo Figlio unigenito. Tutto ciò che fino a quel momento era intuito, ora gli si rivela con chiarezza proprio nel manifestarsi dell’infinito Amore che unisce il Padre al Figlio e il Figlio al Padre.

Da questa esperienza d’Amore nasce il cambiamento nella vita di Gesù e da qui inizia la sua missione.