Eucarestia

"Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, spezzò il pane, lo diede ai discepoli e disse: Prendete questo è il mio corpo. Poi prese la coppa di vino, fece la preghiera di ringraziamento, lo diede ai discepoli e disse: Questo è il mio sangue offerto per tutti gli uomini".

Con queste parole Gesù ha istituito l'Eucarestia, il centro di tutti i sacramenti cristiani.

È il centro perché questo sacramento, che viene celebrato quotidianamente nella Chiesa e che tutti i cristiani celebrano la domenica, mette il credente in relazione con la Pasqua, con il mistero della morte e resurrezione di Gesù.

La Pasqua è il punto fondamentale della fede cristiana, perché Dio da se stesso all'uomo e in questo atto supremo d'amore sconfigge per sempre la morte.

Nell'eucarestia quindi non si ricorda semplicemente l'ultima cena di Gesù, ma si rivive la sua morte e resurrezione. E' importante comprendere fino in fondo questa cosa: si rivive la Pasqua, cioè si è sotto la croce di Gesù, lo si vede morire e poi si trova il sepolcro vuoto e si crede nella sua resurrezione. Un cristiano non può non vivere questo momento che per lui è tutto.

L'eucarestia ha il suo momento centrale nella consacrazione del pane e del vino che diventano il corpo e il sangue di Gesù. Nell'eucarestia c'è una presenza reale di Gesù.

Al momento della comunione il cristiano entra in una relazione particolare con Dio, che rafforza il suo vincolo d'amore nel segno del pane che si spezza, perché tutti possano mangiarne.

L'eucarestia è quindi l'anima del cristianesimo perché lo riconduce alle sue radici: tutto ha la sua origine nel sacrificio di Gesù sulla croce e nella sua vittoria sulla morte e trova il suo compimento nei gesti di amore concreti della vita quotidiana.